Il 21 maggio, durante le ultime due ore di lezione, le classi terze dell’istituto hanno partecipato ad un incontro con la signora Anna Rismondo, membro dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, che ha raccontato la sua esperienza personale di esule, sullo sfondo di una vicenda storica ancora molto controversa e spesso poco conosciuta.
Anna ha saputo coinvolgere i ragazzi, che hanno partecipato con attenzione, ed anche un po’ di commozione, al suo racconto, che ha toccato sia vicende più generali e storiche sia la sua storia personale di bambina in fuga dagli orrori della guerra civile.
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Di seguito, i pensieri dei ragazzi, dopo l’incontro.
“Mi ha colpito una frase che ha detto, cioè che i soldati titini non volevano subito ucciderli, ma volevano farli soffrire, come per farli pentire di essere nati” (Giorgia Sempreboni)
“La cosa che più mi ha colpito è il coraggio che ha avuto a venire nella nostra scuola e a raccontarci della tragedia che ha vissuto” (Salvatore Lerose)
“La cosa che mi ha colpito di più è il coraggio che hanno avuto lei e la sua mamma, quando si sono trasferite” (Miftah Nawal)
“Mi ha colpito molto la violenza dei titini verso noi Italiani, perché era più che una vendetta…La signora ha molta forza e coraggio per raccontare le sue vicende da piccola!”(Enrico Pignataro)
“Voglio ringraziare molto la signora Anna per la sua disponibilità. Mi ha colpito molto la violenza che c’è stata verso delle persone innocenti” (Mattia Mameli)
“Non mi ha colpito la violenza di ciò che hanno fatto i titini, perché si sa che in ogni guerra c’è sempre dolore, paura e terrore, ma tutto quello che Anna si ricordava, perché era solo una bimba di cinque anni e si ricordava molti particolari” (Giulia Tommasi)
“Mi ha colpito quando ha parlato del bimbo di nove mesi, che è stato ucciso solo per far soffrire la madre” (Nikola Kolundzic)
“Mi ha colpito il fatto che lei voglia continuare a raccontare tutto quello che le è accaduto, anche andando contro il desiderio di sua mamma, che le diceva di tacere, che non era il caso di raccontare certe cose” (Simone Murari)
“Mi ha colpito che abbia vissuto una così brutta esperienza mentre aveva solo cinque anni” (Tommaso Sava)
“Mi è piaciuto questo incontro, perché conoscere le cose brutte che sono successe è utile per fare in modo che non accadano più” (Giorgia Donatoni)
“Mi è piaciuto questo incontro perché non è stato per niente noioso, anche se era un argomento di storia, e mi ha colpito quello che gli uomini possono arrivare a fare a degli innocenti” (Silvia Ugolini)
“La cosa che più mi ha colpito è che quando i soldati titini buttavano nei fossi gli italiani, e alcuni sopravvivevano e urlavano sperando di essere salvati, i contadini li sentivano, ma stavano zitti, per paura” (Matilde Zanotti)
“Ho ammirato il suo coraggio di ricordare, per raccontare la sua vita” (Ina Boye Kotey)
“Mi ha colpito quanto da bambina tenesse bene i suoi giochi, quanto coraggio ha avuto sua mamma e quanta paura hanno avuto quando le persone hanno cominciato a sparire” (Lucia Piacentini)
“Mi ha colpito il suo coraggio e mi è piaciuto l’incontro” (Martina Giacopuzzi)
Per chi volesse leggere la storia di Anna Rismondo, riporto il link con la sua intervista: http://www.unive.it/media/allegato/dep/n3-2005/Interviste/13-Intervista_Rismondo.pdf
“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario” (P. Levi)
S. Scolari